I temi centrali per la sostenibilità in Europa nel 2024 identificati da IDC
Le imprese si trovano di fronte alle richieste dei loro stakeholders, tra cui investitori, clienti, dipendenti e autorità di regolamentazione che esigono una gestione responsabile delle attività legate alla sostenibilità ambientale. La necessità di rendere le aziende più sostenibili con un impatto sulla società non rappresenta solo una sfida, ma un autentico imperativo, amplificato dalle nuove normative dell’Unione Europea in materia “Green”. La tecnologia stessa deve adattarsi a questo scenario. International Data Corporation (IDC), uno dei principali fornitori globali di informazioni di mercato e consulenza per i settori dell’Information Technology, ha identificato i temi centrali per la sostenibilità in Europa nel 2024 (Fonte: IDC – Sostenibilità in Europa: un’opportunità per i fornitori di tecnologia).
La trasformazione sostenibile guidata dai dati – le aziende possono acquisire e utilizzare i dati sulla sostenibilità usando la tecnologia per guidare il business in modo più sostenibile
Report di sostenibilità più esaustivi e complessi – saranno richiesti documenti più dettagliati. Sarà essenziale tracciare, consolidare e gestire meglio i dati per la produzione dei report ESG.
Decarbonizzazione – la tecnologia deve andare sempre di più incontro a quest’esigenza elaborando i dati utili all’ottimizzazione delle operazioni.
Sostenibilità anche sociale – le aziende sono chiamate a sviluppare politiche di pari opportunità e di lavoro equo.
Approvvigionamento responsabile e circolarità – alle aziende è richiesto di agire in modo sostenibile by design, questo implica che gli aspetti legati alla sostenibilità siano considerati fin dall’inizio, durante la fase di concezione e progettazione di un prodotto o di un servizio. Questo approccio mira a ridurre l’impatto ambientale, promuovere l’efficienza delle risorse e migliorare l’impatto sociale ed economico di ciò che viene progettato e prodotto. La riduzione degli sprechi sta diventando un punto imprescindibile nella governance aziendale, così come le buone pratiche di circolarità.
Secondo IDC, in un panel condotto nello scorso agosto, il 62% delle grandi aziende europee spenderà il 5% del budget IT in azioni di sostenibilità nel 2025 e il 32% ha affermato un aumento degli investimenti per la sostenibilità economica, finanziaria e geopolitica.
Di contro, i piani dei technology buyer prevedono diverse sfide: organizzative (catene di fornitura complesse, scarse competenze e risorse in materia di sostenibilità) e tecnologiche (accesso insufficiente a infrastrutture sostenibili, mancanza di strumenti IT adeguati e difficoltà a trovare il corretto partner tecnologico). I buyer ammettono anche alcune lacune: la scarsa capacità di effettuare acquisti sostenibili di tecnologia, competenze inadeguate nelle energie rinnovabili e nell’efficienza energetica e in materia di politiche ESG.
Il punto di vista degli analisti IDC: “Le organizzazioni europee rimangono ottimiste in termini di investimenti in sostenibilità, nonostante le varie sfide e difficoltà. Le disruption sono spesso il motore della spesa legata alla sostenibilità, poiché l’implementazione di pratiche di sostenibilità si traduce in miglioramenti del consumo energetico, dei processi e della digitalizzazione per operazioni efficienti”.
Molto prima dell’inizio del nuovo millennio, i produttori di sistemi di stampa, digitalizzazione e gestione documentale sono stati fra i primi, anche in Italia, a essere consapevoli dell’impatto ambientale dei propri prodotti e materiali di consumo, mettendo in atto misure e pratiche per mitigarne gli effetti.
ASSOIT e i suoi associati sono convinti che l’economia circolare possa essere la strada corretta da percorrere: un cambiamento nel sistema, utile, necessario e vincente per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità.
Gli imperativi sono quindi tre: Riduci – Riutilizza – Ricicla.
Dal 2011 ad oggi il consumo energetico dei sistemi di stampa, digitalizzazione e gestione documentale durante la loro fase operativa è stato ridotto del 46,2% (Fonte: EuroVAprint – Misurazione effettuata secondo gli standard dell’agreement volontario siglato con l’Unione Europea 2011 – 2022).
Ogni azienda è attenta alla progettazione dei propri prodotti e soluzioni, studiati e ottimizzati per il risparmio energetico, economico e il riciclo.
I prodotti e servizi offerti offrono molteplici opportunità e innovazioni con l’obiettivo di evitare sprechi, riutilizzare i materiali, recuperare o riciclare. Questo significa che il numero di materiali utilizzati, sempre riciclabili e trasformabili, è ridotto al minimo.